Alessandra Leonardi

“La fine del Tempo, la fine del Mondo”

 

Fantasy classico

Cover La fine del tempo, la fine del mondo Logo

Copertina a cura di Angelice Graphics

II edizione giugno 2018

TRAMA

“Tutti sapevano che in quel periodo i Sapienti del Santuario del Ki giravano per i villaggi alla ricerca di bambini “speciali”, ma Taitun era distante dalle loro solite rotte.
Invece quel giorno arrivarono.”

Inizia così la nuova vita di Aleysha, prelevata da casa ad appena dieci anni e costretta a vivere nel Santuario insieme ad altri bambini come lei.
Aleysha ha un dono speciale e, proprio per l’energia che possiede e le abilità che apprende durante l’addestramento, si trova suo malgrado coinvolta in un progetto molto ambizioso: salvare il Mondo dalla distruzione.
Eppure, quello che desidera davvero la ragazza è di essere libera. Libera di tornare dalla mamma, di innamorarsi e seguire la strada che più preferisce. Libera di fare la sua scelta al di là di ogni obbligo. E l’incontro con Krynon la getta ancora di più nella confusione. Chi è quel ragazzo misterioso che l’aspetta nel bosco ogni giorno sempre alla stessa ora? Cosa le nasconde?
Combattuta tra scelte difficili e segreti da scoprire, Aleysha deve decidere se seguire il suo cuore o portare avanti il compito che le spetta. Il passo per liberarsi dalle catene è breve, ma ogni scelta ha le sue conseguenze… a volte imprevedibili.

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ESTRATTO

«La tua naturale abilità nell’usare il ki fa di te una gemma rara: resterai con noi al Santuario, poiché un attacco al nostro Mondo è imminente. Anche Pharna, Melio, Tonji e Wito dovranno restare e continuare l’addestramento, mentre Cofi e Pylo possono andare.» Così disse Marfon, il Grande Sapiente, nel giorno della Festa del Sole. I due che erano stati scartati erano dispiaciuti, mentre io ero affranta per il motivo opposto: il mio più grande desiderio era tornare da mia madre, mi mancava moltissimo. A essere sincera, avrei voluto essere al posto loro. Secondo Marfon non avrei potuto lasciare la zona del Santuario, ovvero la montagna e la valle sottostante, mai più: ero troppo preziosa, chiunque avrebbe potuto rapirmi, o peggio, uccidermi. Fino all’ultimo avevo sperato di poter fare ritorno a casa, ma dentro di me sapevo che non sarebbe mai avvenuto; quelle parole che mi toglievano in modo definitivo ogni illusione risuonarono nella mia testa per molte notti.

 

BIOGRAFIA

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Alessandra Leonardi, romana, classe ’69, ha effettuato studi classici. È appassionata di lettura, cinema e serie tv; ha anche molti altri interessi, come i viaggi, l’archeologia, la fotografia e il calcio. Ha una discreta raccolta di fumetti e colleziona modellini di personaggi dei cartoni giapponesi.
Collabora con un sito internet di news cinematografiche e televisive, http://www.showlandia.altervista.org, con la rivista online Polis SA Magazine, e ha un blog, https://infinitiuniversifantastici.blogspot.it/.
Ha pubblicato diversi racconti, tra cui: “Cupole”, fantascientifico per la GDS Edizioni, “I Cosiddetti fantasmi”, un urban fantasy inserito nell’antologia “I mondi del fantasy VI” di Limana Umanita; ha scritto inoltre “De Urbe Aeterna” e “Angeli” per le antologie di Ensemble editore, alcuni racconti horror per le antologie di Letteraturahorror.it., i racconti “Nebbia” e “Roma Nord” per le antologie di Historica edizioni, il racconto fantasy “Alberi” in self-publishing. Scrive anche poesie, alcune presenti nella silloge “La pelle non dimentica vol 1” di Le Mezzelane editore.
Si è classificata terza al Concorso internazionale Napoli Cultural Classic del 2016 nella sezione “nanoracconti” con “Effetto domino”, contenuto nell’antologia “Tutte le storie del mondo”, Homo scrivens editore.

 

PRESENTAZIONE DEL RACCONTO

Il racconto “La fine del Tempo, la fine del Mondo” ha avuto una genesi molto particolare.
Tutto ha avuto inizio due anni fa, quando si è manifestata nella mia testa matta l’immagine di un’anziana donna che cammina tra le rovine in un mondo desolato, in un’eterna alba.
Ho subito buttato giù questa idea, scrivendo sul mio quadernino quello che poi è diventato l’incipit del racconto. Mi chiedevo, anzi mi rivolgevo direttamente alla donna, domandandole: “Chi sei? Da dove vieni? Qual è la tua missione?” In quel periodo ero molto occupata col lavoro, e non riuscivo a concentrarmi sulla sua storia, o meglio, non riuscivo ad ascoltare le risposte di quel personaggio.
Nel frattempo sono passati un paio di anni, ho avuto molte altre idee e scritto altre storie mettendo da parte questa; finalmente una notte la vecchietta si è ripresentata nella mia mente, consentendomi di portare a termine la sua storia.
Scrivere fantasy è affascinante ma non semplice, perché è facile cadere nei cliché, che sono però al contempo la linfa di questo genere!

Ho optato per un low fantasy in cui non sono presenti orchi, elfi e draghi; la magia è rappresentata dalla manipolazione di questa energia, il Ki, che ritroviamo anche nel mondo reale nelle discipline orientali, nonché da altre forze naturali che non specifico per non rovinare la sorpresa. Delle tipicità del genere fantasy ho mantenuto l’ambientazione medievaleggiante e la caratteristica del romanzo di formazione: Aleysha, la protagonista, è una “prescelta” con un grande potere, ma essendo rimasta chiusa in un Santuario per anni, non sa nulla del mondo; è ingenua e piena di dubbi perché le sono mancati gli affetti fondamentali e diventerà pienamente consapevole di sé e del suo ruolo solo nel finale.
Ho evitato il manicheismo presente in molti fantasy: qui chi dovrebbe essere “buono” ha molti scheletri nell’armadio, e chi dovrebbe essere “cattivo” non lo è poi così tanto, avendo le sue buone ragioni.

La relazione amorosa che ho inserito non è accessoria, anzi è fondamentale per lo sviluppo della storia. Nei miei racconti precedenti non ho mai dato molta importanza alle storie d’amore, anzi a dire il vero non sono quasi mai presenti, perché preferisco in genere dare più importanza ad altri aspetti; stavolta invece ho voluto dare risalto anche alla relazione sentimentale.

Il tema principale che ho voluto affrontare nel racconto è quello della libertà di scelta, tema che ricorre anche in altri miei racconti, ma qui è affrontato in maniera diversa. La domanda di fondo è: “Quanto tutti noi siamo davvero liberi nell’effettuare le nostre scelte?” Aleysha non è mai stata libera di fare nulla, perché, a causa del suo potere ha sempre vissuto nel Santuario, come dicevo sopra, costretta a severe regole. Come diceva Spider-Man, “da un grande potere derivano grandi responsabilità” e in genere i “prescelti” soccombono ai loro doveri; Aleysha cosa deciderà? Seguirà la sua sorte o si ribellerà? Non lo dico per non spoilerare, ma sottolineo che lei non ha le basi per costruirsi una forte identità e non ha capacità di discernimento; fino alla fine l’indecisione della ragazza sarà sempre presente.

Circa la forma, quella del racconto, io tendo a essere molto sintetica; so che i cultori del genere fantasy in genere amano i tomi da mille e mille pagine o le saghe interminabili, ma oggi come oggi c’è anche chi desidera leggere qualcosa di veloce e autoconclusivo. Io tendo a essere molto sintetica, quindi il racconto è il tipo di narrazione in cui credo di riuscire meglio. Almeno finora!

Mi aspetto e spero di riuscire con questa storia a coinvolgere il lettore, a trascinarlo nel mondo che ho immaginato, offrire un po’ di svago e perché no, anche di riflessione sui temi trattati.